mercoledì 3 luglio 2013

"Croce del Sud" di Andrea Garbin (Libri segnalati 2013/11)

"CROCE DEL SUD"
di ANDREA GARBIN
GILGAMESH EDIZIONI
Il viaggio, tema consono dell’esperienza poetica, diventa qui punto di vista e orizzonte focale. Quel viaggio che ha solo occhi e strada, passi e gomme surriscaldate su strade polverose, si ripropone nell’ultimo lavoro di Andrea Garbin. La gola sembra seccarsi nella prima lettura dei dieci paesaggi che l’autore ci consegna; si seccano le labbra e si ha sete perché il senso di aridità che pervade l’opera è l’asprezza di una terra che solo nell’abbandono può essere compresa: nell’abbandono delle convenzioni e dei nomi. “Nulla ritorna al passato, nemmeno le pietre” ci ricorda Garbin, mentre si orienta all’ascolto, procedendo scientemente al di fuori di un senso tragico di cui sarebbe facile rimanere preda. Diciamo subito che nel testo l’autore ha maturato abbastanza scaltrezza da liberarsi da quell’intendimento iniziatico che troppo spesso appesantisce non solo i viaggi, ma persino gli spostamenti. Qui Andrea si muove sposta il suo centro, porta con se i suoi autori di riferimento e vi dialoga, spesso li interroga “ sedendosi accanto ma non aspettando” riferisce, segnala in un rapporto di scrittura che è senz’altro il farsi di una necessità, ma che risponde anche ad altre esgenze, “come il gioco dei bambini nei libri scrissi l’odore” si dice in uno dei tanti versi riusciti, e proprio nella scrittura di questi odori e di polvere “l’uomo che osserva” come l’autore si descrive, compie il proprio percorso. In questo ruolo da osservatore che l’autore si cuce addosso c’è una chiave di lettura forte di tutto il lavoro, di un compito stesso della poesia che nel suo carattere testimoniale ha la propria autenticità . In una lettura onesta che è quella che distingue la prima impressione dalla pancia, traspare che Garbin, come è prorpio dell’essenza del viaggio, compie un percorso alla ricerca della quiete che manca, rispettando in toto quel sovrano principio per cui :”vero viaggiatore è sempre colui che parte per partire e senza saper perchè dice sempre andiamo”. Nella raccolta di Andrea sembra esserci un vettore evolutivo, forse lo stesso spirito Darwiniano che l’autore si premura di sottolineare, rimarcandone la direzione da un atto creaturale a una perdita di fede. Ne L’essenza del cammino, una delle più felici di tutto il lavoro, Garbin si chiede se esiste ancora un luogo per la bocca che altro non è che lo spazio poetico del dire e del ribadire, del testimoniare e del denunciare come compito non della poesia civile, ma della civiltà della poesia. Sarebbe da dilettanti dire e piagnucolare che non c’è più nulla da fare, che le parole non servono più, sarebbe comodo crogiolarsi in quella pigrizia intellettuale che pervade tutto ciò che abbiamo attorno; e Andrea, che ha dimostrato anche nel suo percorso umano di avere ben imparato la lezione, ci fornisce con la croce del sud un ulteriore indicazione che il prodotto dell’impegno è sempre la somma di parole oneste.
(Alessandro Assiri)

 Andrea Garbin (Castel Goffredo, MN), ha pubblicato le raccolte di poesia Il senso della musa (Aletti, 2007); Lattice (Fara, 2009); Viaggio di un guerriero senz'arme (L'arca Felice, 2012). Alcune poesie che compongono Croce del sud, sono precedentemente incluse nelle antologie edite da Fara Edizioni: Salvezza e impegno; Il valore del tempo nella scrittura. Suoi racconti sono inclusi nelle antologie Per natale non esco (Transeuropa, 2008); Il rumore degli occhi (Ed.Creativa, 2009). Ha partecipato a OttobreInPoesia (festival internazionale di Sassari) e a La poesia resistente (incontri internazionali di poesia di Salerno). Dirige gli incontri di poesia presso il Caffè Galeter di Montichiari (BS) dove ha creato il Movimento dal sottosuolo. Collabora con Volo Press di Igor Costanzo, e con Thauma Edizioni, per cui ha anche tradotto e pubblicato il libro di poesie Nascita Volatile, della poetessa colombiana Angye Gaona. Collabora con Casa della Poesia di Salerno. Nel 2011 è stato tradotto da Dave Lordan in Irlanda, nel libro Poethree, presentato in numerose città dell'isola. Negli Stati Uniti, è uscita, in tiratura limitata, Border Songs (C.C.Marimbo Berkley, 2011), una prima selezione dei Canti di Confine, tradotta da Jack Hirschman ed esposta a S.Francisco presso la City Lights di Ferlinghetti. È tra i fondatori del Teatro Scariolante.  

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